Considerare però questo INTOLERABLE CRUELTY, che andava tradotto in Crudeltà Mentale piuttosto che in quel modo cretino come un semplice, anche se brillante esercizio referenziale sarebbe del tutto limitativo. Si, è vero che questa commedia degli inganni, come la definisce il suo autore, è una di quelle faccende cinico-sentimentali con i due che si odiano, s'ingannano, si massacrano a vicenda in una guerra dei sessi che non rinuncia a nessun colpo gobbo; salvo finire ambedue vittima dell'irresistibile sentimento di attrazione che li unirà fino al prossimo (presumibile) colpo di coda. Una di quelle meccaniche che nascono, complice una serie di attori sublimemente diretti ai quali si è regalato dei dialoghi da urlo, su un'infilata di paradossi e ribaltoni incastrati a meraviglia nella sceneggiatura. Su uno sguardo registico che si adegua alle eccentricità del caso senza commettere - pena il crollo dell'intera costruzione- un solo sbaglio nell'accentuazione (a tratti forsennata) del ritmo del montaggio, del taglio delle inquadrature, della musicalità scenografica. Cosi erano quelle di Lubitsch, Hawks o Wilder; costruite per Cary Grant o Clark Gable, Ginger Rogers o Katharine Hepburn; che nella deliziosa mistura d'insolenza comicità e sensualità di PRIMA TI SPOSO riuscissero ai Coen, non era evidente.

Alla loro sregolatezza geniale, al paradosso straniante che li contraddistingue, i due Coen aggiungono qui lo strapotere seduttivo della coppia Clooney- Zeta-Jones, il virtuosismo recitativo di tutti gli altri che fanno corona, una follia alla Monthy Python e una grafica del gesto che non avrebbe disdegnato il Blake Edwards della Pantera Rosa. E' un cinema fatto di provocazione e disincanto all'interno di quanto di più inossidabile esiste da sempre nella macchina hollywoodiana, seduzione e star-system, leggerezza e mestiere. Sbancare al box-office; ma con l'arma dell'ironia, della crudeltà e dell'intelligenza. altro dei loro geniali sberleffi: portare